Duesse ADV e Minotauro Fine Art Gallery @ Sposidea

“Regalati l’arte”

A disposizione delle giovani coppie in attesa di compiere il coronamento della propria unione, esperti, designer e artisti con una serie di proposte da cogliere al volo. In una sorta di rinnovata cultura di collezionismo, si vuole anticipare e sostenere il sempre importante momento della scelta degli elementi di arredo (prestigiosi ed esclusivi) per la propria futura casa. Lampade, tavoli, portafrutta, leggii, tutto con pezzi unici di design, prodotti da artisti famosi. Una particolare attenzione, è rivolta in questa occasione al “gioiello d’artista”, con le modelle che sfileranno le autentiche creazioni, i pezzi unici di eminenti artisti che hanno progettato e prodotto parure, bracciali, orecchini e collane. E perché no?! oltre la casa, anche il giardino, da arredare con elementi artistici… Insomma, la possibilità di un regalo utile, bello, prestigioso, magari “condiviso” dagli amici in una apposita lista di nozze…

“I gioielli d’artista di M’horò e Rosa Spina”

Il lavoro dì un artista è sempre da considerarsi non per la dimensione, ma per i contenuti. Ma accade sovente il contrario: più è grande il formato, più viene considerato l’esecutore per importanza e valutazione. Una convinzione da sfatare, questa, partendo da un concetto di base: ogni artista concepisce un’idea che viene sviluppata sulla base di studi realizzati e sintetizzati su piccole superfici. Un po’ come si faceva in passato con il cartone preparatorio sottoposto al committente, per dare il proprio assenso, e quindi far realizzare l’opera in grandi dimensioni, opera sovente di allievi e maestranze specializzate. Potremmo definire il gioiello d’artista uno scrigno privilegiato, anzi, un piccolo capolavoro, o meglio ancora, un capolavoro piccolo, parafrasando Zavattini che ne aveva collezionato centinaia. In questa rassegna, sono stati selezionati una trentina di gioielli d’autore di alcuni degli artisti di punta della Minotauro Fine Art Gallery di Palazzolo sull’Oglio, come M’horò e Rosa Spina. Si potranno ammirare nello stand e indossati dalle modelle durante le sfilate.

Opere e performance\ritratto con Manuela Casellato

Manuela Casellato vive e crea le sue opere nel suo atelier “Belle arti” di Desenzano Del Garda. Lavora in Italia ed Europa, principalmente in Germania (è bilingue, oltre l’italiano padroneggia perfettamente il tedesco). Collabora con molti artisti per soddisfare la sua vasta clientela posizionata in tutto il mondo. Nello spazio di Castelbarco presenta in particolare il veronese Alessandro Vaccari, membro della Sbav (Società Belle Arti di Verona), vivace erede dell’impressionismo francese ed europeo, che nell’occasione eseguirà una “performance” col ritratto in tempo reale di una sposa…

“La moda che fa bene” di Angela Colosimo

Angela Colosimo è una stilista di alta moda, con atelier a Prato, direttrice creativa e docente universitaria, parallelamente attiva come costumista nel cinema, nella musica, nell’arte e nello spettacolo. “La moda che fa bene”, un suo particolare e riuscitissimo progetto, è nato per la necessità di voler comunicare un forte messaggio sociale: in controtendenza con la tradizionale immagine delle modelle pallide, esili e filiformi delle passerelle internazionali, questa sua collezione di “abiti da mangiare” inneggia, infatti, alle “forme”, alla gioiosità e convivialità del cibo; alla necessità di nutrire il corpo, oltre che, attraverso l’estetica, l’armonia e la ricerca stilistica, di dare alimento a vista, anima, cuore. “Il vestito che si mangia”, realizzato con ingredienti dolci, come caramelle o cioccolato, ma anche salati, come il pane e gli snack (e qui a Castelbarco, con le caramelle marshmallow) riporta al mondo incantato dell’infanzia di ognuno di noi, quando la fantasia era senza freni e il tempo godeva di una dimensione dilatata, pura e spensierata. Ecco, allora, diventata vera la “favola” del vestito che si mangia, ben raccontata e collocata nella concretezza di una moda che “non fa male”.   

“Regalati l’arte”, una mostra unica e “su misura”

Dalla Minotauro Fine Art Gallery di Palazzolo sull’Oglio, circa venti opere di grandi maestri anche internazionali. Di Angelo Brescianini, compianto artista con il quale la Galleria ha costruito e conseguito significativi traguardi, oltre ad alcuni lavori in piccolo formato, anche alcune testimonianze filmate significative e inedite: idee, pensiero e opere di un poliedrico e geniale maestro che non smetteva mai di concepire e di creare, anche di notte, come raccontava: “mi sveglio e mi trovo costretto a disegnare sulla carta, perché non posso sparare per via dei vicini di casa, ma al mattino non vedo l’ora di andare nel mio studio per fissare con le pallottole queste idee”. 

La valorizzazione del rifiuto, nello specifico quella dello scarto industriale, come i radiatori d’auto o i gruppi radianti industriali, sono invece le scelte che hanno portato al successo un altro maestro, di cui non si conosce ancora l’identità, essendosi volontariamente trincerato dietro un rigoroso anonimato. M’horó, questo il suo nome, fa riflettere anche lui sul particolare modus operandi che ricompie il prodigio già dei grandi maestri moderni e del passato: il più ovvio, quello di Picasso, che vagando per rottamai, recuperava scarti e li assemblava in grandi, incredibili capolavori. In tempi più antichi, torna invece alla memoria il celebre aneddoto del David, narrato dal Vasari: “Michelangelo si trovò un’enorme blocco di marmo che era già stato parzialmente usato da un altro scultore fiorentino, Agostino di Duccio, e quindi si dovette adattare a riciclare materiale destinato a rifiuto, creando però un capolavoro”.  Di M’horò, opere plastiche e opere di design, come le lampade e i tavoli, di grande impatto e bellezza in qualunque ambiente domestico e non.

Oggi governano le apparenze, e gli artisti fanno registrare clamore coi loro risultati d’asta… Per citarne uno, anzi una, 200.000 euro per un quadro realizzato con filati e ricami dall’artista sarda Maria Lai, opera senz’altro importante per il linguaggio esclusivo dell’autrice. Ma non tutti sanno, che parallelamente alla Lai, anche Rosa Spina, nello stesso periodo, parla la stessa lingua della Lai, o meglio, fila il medesimo ordito. Ma, oltre la tessitura, ecco in lei anche una nuova tecnica: l’arte del “defilage”, il riutilizzo di materiali tessili destinati all’oblio, quelli che la Spina disfa e ricompone traendoli da antichi tessuti e maglie che poi sfilaccia, snoda, e appunto, ritesse. La mostra di Castelbarco mette assieme una preziosa e spettacolare antologia della sua opera, con alcuni straordinari lavori in piccolo formato, ma assolutamente significativi e riassuntivi della sua forza poetica e della sua originale tecnica creativa. 

Sede Operativa: Via Parma, 10 – 25125 Brescia (BS)

Email: info@duesseadv.it Sito: www.duesseadv.it
Tel. 030 3377880   Cell. 339 6836770